Se i nostri geni e le nostre cellule sono sorte in modo casuale attraverso la competizione per la supremazia, allora come si spiegano così tanti processi meravigliosi in cui le cellule sono programmate per sacrificarsi per il bene di tutto l’organismo, in particolare durante lo sviluppo embrionale?

Ad oggi la scienza non offre alcuna definizione reale della “vita” ma, dalla nostra esperienza umana, possiamo dire che nulla definisce la vita meglio della morte. Eppure, tracciare la linea tra la vita e la morte può diventare molto interessante. Per esempio, la semplice assenza di vita non è morte, dopo tutto, le rocce non sono “morte”.

Il dono della vita – da una Singola Cellula

La vita è sempre un dono di un essere ad un altro, come una fiamma eterna che viene trasmessa da una generazione a quella successiva. Tuttavia la fiamma può essere debole, è necessario che almeno uno porti luce agli altri, ed essi, a loro volta, la portano ad altri ancora. E così via; non c’è combustione spontanea. I 6,9 miliardi di candele viventi che vediamo oggi nel mondo portano la fiamma che Dio per primo ha acceso in Adamo ed Eva poco più di 6.000 anni fa.

Tra gli esseri umani e molti animali e piante, la continuità della vita coinvolge due gameti (o cellule sessuali, ovvero uno spermatozoo e una cellula uovo), che si uniscono e formano un singolo ovulo fecondato. Sorprendentemente questa nuova cellula in un essere umano è così piccola che possiamo osservarla solo al microscopio. La meraviglia di questa nuova vita è ancora più sconcertante quando percepiamo che un “Ashley” o un “David”, un cantante o idraulico o futuro presidente, nasce da quella singola cellula.

Questa speciale cellula si divide più e più volte, fino a diventare su per giù le 100 trilioni* di cellule che caratterizzano un essere umano adulto. I trilioni di cellule in qualche modo si incontrano in punti definiti per formare una meravigliosa simmetria, con una incredibile precisione su scala nanometrica.

Che cosa succederebbe se i due lati del naso non riuscissero a incontrarsi a metà strada? Invece di una pozza o cicatrice sulla faccia, quello che di solito si forma su ognuno dei nostri volti è qualcosa che anche i grandi maestri artisti possono solo sognare di catturare.

Sia lo zigote unicellulare che i trilioni di cellule adulte hanno la vita, ma questa vita esiste separata dalle singole cellule. Durante lo sviluppo, le cellule spesso “muoiono”, ma la vita rimane.

La necessità di “Morte Cellulare” per Costruire il nostro Organismo

MOLTE CELLULE SI SACRIFICANO VOLUTAMENTE PER IL BENE DELL’ORGANISMO, UNA TESTIMONIANZA MERAVIGLIOSA DELL’ACCURATO PROGETTO DEL CREATORE.

In effetti, molte cellule devono volutamente sacrificarsi per il bene di tutto l’organismo, una meravigliosa testimonianza della mano del Creatore. Ad esempio, alcune servono come supporti, sostenendo la comparsa di cellule permanenti e specializzate. Sulla scia di ogni nuovo organo c’è un percorso di veloce scomparsa delle cellule, cellule progettate proprio per morire.

Questo processo viene opportunamente chiamato morte cellulare programmata (PCD) programmed cell death.

La pulizia e la rimozione delle cellule che fanno da supporto è lontana dall’essere frutto di un processo casuale. Perciò una grande orchestrazione di morte cellulare scolpisce gli organi e i sistemi di organi; e mentre il bambino cresce fino al pieno sviluppo, migliaia di miliardi di cellule vengono perse, eliminate da questo processo controllato con precisione. Sorprendentemente, il sistema immunitario rimane in silenzio mentre il corpo perde gradualmente parecchie cellule degne di quella persona!

In un adulto, quando una qualsiasi di queste trilioni di cellule diventa alterata, il pulsante di autodistruzione in quella cellula viene immediatamente attivato (il kit di strumenti di morte cellulare programmata è presente in tutte le cellule con nucleo). Quando il meccanismo di autodistruzione fallisce, una sola cellula alterata può, come la diffusione del cancro, minacciare la vita di tutto l’organismo.

Nota: Il processo di Morte Cellulare Programmata non deve essere confuso con un processo più noto chiamato Necrosi.

La Necrosi di solito comporta la scomparsa incontrollata di cellule in risposta a forze esterne, come calore o traumi. La Necrosi è uno sgradevole avvenimento, caratterizzato dalla rottura della membrana cellulare, da perdita di energia, organuli gonfi (piccole parti delle cellule – come i mitocondri), e il rovesciamento del contenuto cellulare nell’ambiente esterno, provocando così la risposta immunitaria dell’organismo. La regione circostante può rimanere anche sfregiata da cicatrici

Il meccanismo di Morte Cellulare Programmata nelle cellule può a volte essere deviato da alcuni virus e cellule tumorali. Alcuni virus e tumori fermano la morte cellulare programmata in modo da poter proliferare incontrollati nella cellula immortale.

Altri virus, come l’HIV, sono dannosi perché innescano la morte cellulare programmata in alcune cellule del sistema immunitario che normalmente combattono gli agenti patogeni. In particolare, attaccano i globuli bianchi, noti come cellule T protettrici, compromettendo il sistema immunitario dell’organismo e rendendolo accessibile a numerose infezioni secondarie.

Programmi di morte

Le cellule hanno diversi modi per realizzare la propria morte, con nomi fantasiosi, come apoptosi, autofagia, anoikis, e eccitotossicità. I dettagli sono complicati, ma un esempio o due aiuteranno a illustrare il loro ruolo cruciale durante lo sviluppo e la vita di un adulto.

La nostra pelle deve costantemente produrre e riempire uno strato duro di armatura esterna, fatta di cellule “morte” della cute (la bellezza è la pelle in profondità!). Queste cellule muoiono producendo una proteina chiamata cheratina, che alla fine le soffoca (la cheratina è il materiale resistente ma flessibile presente nelle tue unghia e nei tuoi capelli). Questa particolare forma di morte cellulare è chiamata cheratinizzazione. Un altro esempio di morte cellulare programmata è la rimozione della membrana che si è formata tra le dita durante la vita del feto; e questo processo è chiamato apoptosi.

Formazione dell’occhio

Prendiamo in considerazione il ruolo della morte cellulare programmata nello scolpire un solo organo, l’occhio.

Morte Cellulare nella formazione degli occhi

Un giovane bambino inizia con un semplice tubo neurale che alla fine deve produrre molti organi diversi, come l’occhio. La morte cellulare programmata svolge un ruolo fondamentale nella formazione dell’occhio.

Il calice della retina dell’occhio (o calice ottico) si forma da un tubo neurale che si estende fuori dal cervello (figure 1 e 3). Contemporaneamente uno strato di pelle (ectoderma) si forma sopra il disco ottico (Figura 2). Con un processo meraviglioso, le cellule della pelle alla fine si differenziano in una cornea esterna, che segna e forma l’inizio di una lente chiamata placode lentogeno (la vescicola del cristallino); a questo punto, la presuntiva lente e la cornea sono ancora attaccati l’uno all’altro. Affinché l’occhio diventi funzionale, devono avvenire altri due eventi cruciali, entrambi richiedono che le cellule muoiano o che gli organuli cellulari siano eliminati.

Innanzitutto, il cristallino deve separarsi dalla cornea in modo che possa cambiare liberamente forma e mettere a fuoco immagini nitide. Presto, nello sviluppo di un bambino, la morte cellulare programmata uccide selettivamente le cellule, staccando il placode lentogeno dalla cornea (Figura 4). In secondo luogo, le cellule che compongono il cristallino devono perdere le loro parti interne (organuli) in modo che la luce possa passare liberamente attraverso di loro. Un processo organizzato spazza via gli organuli all’interno delle cellule del cristallino.

Il mancato distacco del cristallino dalla cornea porta ad anomalie come l’anomalia di Peters; e se gli organuli non vengono eliminati, (opacità del cristallino) può provocare una cataratta. Così durante la formazione degli occhi (come in altri organi), vita e morte cellulare devono lavorare insieme armoniosamente per realizzare il miracolo della visione.

I “fragili dadi della vita”

Ogni volta che vedo un lancio di una navetta spaziale, la tempistica precisa degli eventi mi ricorda il processo di PCD (morte cellulare programmata). Dopo che la navetta spaziale è rotolata fuori verso la rampa di lancio, gli elevatori a propellente solido sono fissati a terra da otto dadi fragili pirotecnici collaudati, i quali impediscono che le raffiche di vento colpiscano la navetta sopra.

Quando gli zeri della sequenza di lancio e il rombo degli elevatori danno vita, questi dadi devono saltare a parte all’unisono, liberando la navetta dalla rampa e permettendogli di volare. La tecnologia, incredibilmente messa a punto, fa in modo che i dadi esplodano al momento giusto e, contemporaneamente, in modo da non inclinare il veicolo spaziale in partenza. Ma secondo un rapporto, nonostante tutte le rigorose prove e norme della NASA, circa 25 dadi fragili hanno fallito in 23 lanci.

In contrasto con l’alto tasso di fallimento dei dadi fragili artificiali, il processo di PCD (i “dadi frangibili della vita”, se volete) separa il cristallino dalla cornea in mezzo milione di bambini in via di sviluppo ogni giorno. E innumerevoli miliardi di altre cellule si sacrificano per gli altri organi affinché si sviluppino correttamente in ognuno di quei bambini.

La precisa separazione del cristallino ci dà una visione chiara per vedere la meravigliosa opera di Dio intorno a noi (Salmo 19; Giobbe 12: 7-10), così come la straordinaria tecnologia dello spazio inventata da esseri umani creativi che Lui fece a Sua immagine. I processi biologici che scolpiscono solo una parte del nostro corpo (come i nostri occhi) sono così squisitamente e perfettamente controllati che non si può minimamente pensare che i “dadi fragili della vita” siano stati progettati da un senza cervello, dal processo casuale dell’evoluzione.

Proprio come la vita e morte cellulare sono importanti per la conservazione della vita di un organismo, così la Bibbia ci dice “che tutte le cose (sì, sia prove che gioie) concorrono al bene di coloro che amano Dio, per coloro che sono i chiamati secondo il suo disegno” (Romani 8:28).

Proprio come un organismo ha vita oltre la morte di una cellula, allo stesso modo la vita dell’anima continua oltre la morte del corpo. E proprio come la decisione di ogni cellula fa vivere o morire, decide il destino dell’organismo, così la scelta che facciamo, di accettare o rifiutare Cristo, determina la nostra vita o la nostra morte eterna.

Scegli saggiamente!!!!!!

Note:
1.Per una discussione su come i termini della vita e della morte sono usati nella Bibbia, in contrasto con la biologia moderna, vedere “Il mistero della vita” nel libro “Answers” (luglio-settembre 2008), pp. 60-62.
2.La descrizione dello sviluppo dell’occhio si basa sulla ricerca di dottorato fatta dall’autore sull’occhio del pesce zebra, ma i biologi presumono che questo processo si applica agli occhi degli esseri umani e di tutti gli animali che utilizzano una telecamera, come l’occhio con una lente.
3. Trilione. Un trilione è il numero naturale che equivale a un milione di bilioni, cioè un milione alla terza (1 000 000 000 000 000 000 o 10).

di Nathaniel Abraham