Ebrei 11:39-40

Tutti costoro, pur avendo avuto buona testimonianza per la loro fede, non ottennero ciò che era stato promesso 40 Perché Dio aveva in vista per noi qualcosa di meglio, in modo che loro non giungessero alla perfezione senza di noi.

Ebrei 12:2

Fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta. Per la gioia che gli era posta dinanzi egli sopportò la croce, disprezzando l’infamia, e si è seduto alla destra del trono di Dio.
Purtroppo alcuni cristiani muoiono senza aver modo di dire qualcosa. Nessuna parola finale. Nessun discorso memorabile. Tutto ciò che lasciano è una vita piena di imprese e parole. A noi spetta mettere insieme i pezzi e interpretare ciò che le loro vite hanno insegnato. Così è stato per Rollin lo scorso martedì mattina.

Ma all’ apostolo Paolo è andata diversamente. Paolo sapeva che la fine dei suoi giorni era vicina ed ebbe il tempo di raccontare ciò che pensava riguardo la sua vita. “ Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho conservato la fede.”2 Timoteo 4:7

LA VITA CRISTIANA E’ UNA CORSA ED UN COMBATTIMENTO

Alla fine dei suoi giorni Paolo scrive “Tutta la mia vita è stata come una battaglia ed una corsa. È stata una lotta, credendo alle promesse di Dio (Romani 4:20), camminando per fede nel Figlio di Dio (Galati 2:20), restando nel giogo leggero di Gesù (Matteo 11:28), non provando ansia per alcuna cosa (Filippesi 4:6). Niente è stato più facile (Matteo 11:30) e niente è stato più difficile (Matteo 7:14) di restar fermo in Dio e in Cristo Gesù(Giovanni 6:35). Giorno e notte, per la grazia accordata, (1 Corinzi 15:10) ho combattuto la buona battaglia e ho proseguito la corsa alla perseveranza.”

Prima di morire Paolo spiega chiaramente che questa visione della sua vita è la visione che ogni cristiano dovrebbe avere della propria. In 1 Timoteo 6:12 scrive: “Combatti il buon combattimento della fede, afferra la vita eterna alla quale sei stato chiamato.” Verso 11, “Fuggi [l’amore per il denaro]-fuggi queste cose, e ricerca la giustizia, la pietà, la fede, l’amore, la costanza e la mansuetudine.”

Fuggi l’amore per il denaro e tutto il male che ne proviene; ricerca la fede, l’amore e la perseveranza.

Si evince il motto di guerra: Fuggi! Ricerca!

Paolo non sapeva come accostarsi alla cristianità, ma aveva compreso che essere cristiani comporta una corsa ed una lotta. Anche all’autore della lettera agli ebrei questo doveva esser ben chiaro:

Ebrei 12.1 “corriamo con perseveranza la gara che ci è proposta”

LA VITA CRISTIANA E’ UNA CORSA ED UN COMBATTIMENTO

Sembra che i cristiani ebrei fossero stanchi di correre. Era trascorso molto tempo dal primo fuoco per Gesù.

Ebrei 10:32-33 dice “32 Ma ricordatevi di quei primi giorni, in cui, dopo essere stati illuminati, voi avete dovuto sostenere una lotta lunga e dolorosa…facendovi solidali con quelli che erano trattati in questo modo…” Ebrei 5:12: “Infatti, dopo tanto tempo dovreste già essere maestri; invece avete di nuovo bisogno che vi siano insegnati i primi elementi degli oracoli di Dio.”

Hanno cominciato ad arrendersi.

Ebrei 2:3 “trascurare una così gran salvezza.”

La situazione è molto seria. Lo scrittore lascia pensare che molti stanno dando prova di una fede fittizia e di aver “gustato la buona parola di Dio e le potenze del mondo futuro” invano ( Ebrei 6:5).

Bethlehem ha compiuto 120 anni la scorsa settimana. Siamo stati in giro per molto tempo. Ed è davvero facile arrendersi in una chiesa “vecchia”. E’ facile essere deviati con il sostentamento per i ministeri; avere delle carenze nella vigilanza spirituale; spegnere lo Spirito Santo con rispettosi esercizi religiosi, monotoni e privi di passione. Quanto è reale questo pericolo! Il libro di Ebrei è stato scritto affinché ciò non accadesse.

Ebrei 3:12 “badate fratelli [cioè combatti la battaglia! corri la corsa!] che non ci sia in nessuno di voi un cuore malvagio e incredulo, che vi allontani dal Dio vivente.” E in Ebrei 12:12-14 dice: “12 Perciò, rinfrancate le mani cadenti
e le ginocchia vacillanti;
13 fate sentieri diritti per i vostri passi, affinché quel che è zoppo non esca fuori di strada, ma piuttosto guarisca.
14 Impegnatevi a cercare la pace con tutti e la santificazione senza la quale nessuno vedrà il Signore.”

Il che significa: Corri la corsa! combatti la battaglia! Procaccia la pace! ricerca la santità!

Ebrei 12:1 è un richiamo di tromba (o il colpo di pistola che ti avvisa dell’ultimo giro) al fine di vedere la nostra vita come una corsa che deve essere perseguita con passione, zelo, energia e disciplina. Quando lui dice, “deponiamo ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge [o così facilmente ci distrae]”, intende, “correte seriamente!”

METTITI ALLA PROVA

Mettiti alla prova. Stai correndo o ti stai arrendendo? Torna a correre. Il verso 1 dice “deponendo ogni peso e il peccato.” Significa togliere ciò che ti rende vicino alla vita mondana e riempirti di ciò che ti avvicina al paradiso. Significa pregare costantemente, conservando la parola di Dio nel cuore, meditandola giorno e notte. Esortarsi l’un l’altro ogni giorno; prendere la propria croce ogni giorno; riconoscersi morti al peccato; far morire le opere della carne. Placare gli occhi della lussuria; fuggire la fornicazione, mozzare la mano dell’avarizia; essere d’esempio agli altri membri come strumento di giustizia. Presentare il proprio corpo come sacrificio vivente; indossare l’armatura di Dio; resistere al diavolo; catturare ogni pensiero e sottometterlo a Cristo.

Il più grande pericolo di una chiesa stagionata e di ogni denominazione, (cioè tutti noi) è arrendersi piuttosto che correre; giocherellare piuttosto che combattere. Per questo lo scrittore di Ebrei, io e Dio insistiamo nell’esortarti a correre e combattere la battaglia.

TRE MOTIVI PER PROSEGUIRE LA CORSA

Dio non ci ha chiamati ad una vita priva di significato, o a delle esercitazioni esaurienti come giri intorno al campo. Siamo chiamati a proseguire la corsa, e raggiungere il glorioso traguardo. Il titolo dello studio è, non a caso, guardare indietro alle testimonianze, in alto verso Gesu’ e verso la giola posta dinnanzi.

Già il titolo rivela alcuni passaggi importanti:

1. GUARDARE INDIETRO ALLE TESTIMONIANZE

“Anche noi, dunque, poiché siamo circondati da una così grande schiera di testimoni…”Ebrei 12:1

Mentre corriamo la corsa, c’è una grande folla di santi che ci spinge sui binari. Questi santi sono le persone descritte nel capitolo 11 e tutti gli altri cristiani che hanno finito la corsa prima di noi.

In che modo questo ci motivano? Due modi:

“DOBBIAMO FARCELA, DOBBIAMO FARCELA”

1) Il presupposto di chiamare tutti questi santi del capitolo 11 “testimoni” non è solo quello di attestare che loro ci stanno guardando (sarebbero così in un qualche modo limitati), ma anche di asserire che sono abbastanza vicini a noi da poterli guardare mentre corriamo.

Stiamo correndo la corsa, guardiamo nella folla e realizziamo che ognuno di loro ha finito la corsa e iniziamo a pensare “dobbiamo farcela, dobbiamo farcela”.

Poniamo attenzione e vediamo esempi di fede e perseveranza: c’è David che ha commesso adulterio e omicidio; c’è Giovanni il battista che aveva una strana personalità; c’è Maria la prostituta; William Carey, pignolo; Johnatan Edwards cacciato dalla sua chiesa; Stefano odiato e lapidato; Mary Slessor , Amy Carmichael e Paolo che hanno servito da single tutta la loro vita; Wyman, Jerry e Rollin; tutti questi hanno terminato la corsa.

Attraverso la potenza della fede io finirò la corsa così come hanno fatto loro. Ecco come i testimoni ci sono di incoraggiamento.

“QUALCOSA DI MEGLIO”

2) La parola “eppure” all’inizio del capitolo 12:1 ci riporta alla motivazione espressa in Ebrei 11:39-40: 39 Tutti costoro [le persone menzionate nel capitolo 11] , pur avendo avuto buona testimonianza per la loro fede, non ottennero ciò che era stato promesso. 40 Perché Dio aveva in vista per noi qualcosa di meglio.”

Riceviamo quel ”qualcosa di meglio” perché i santi non lo hanno ancora ricevuto. E cos’è questo “qualcosa di meglio”? Cosa c’è di buono per noi nel fatto che loro non ricevettero ciò che era stato promesso? La risposta è nell’ultima parte del verso 40: “ in modo che loro non giungessero alla perfezione senza di noi.”

In altre parole, la perfetta salvezza finale di tutti i santi che c’erano prima, la resurrezione del corpo, il regno di Gesù sulla nuova terra, la restaurazione di tutte le cose, non può accadere senza che tutti i corridori abbiano finito la corsa, terminato la gara, ricevuto il nastro, ma non la medaglia d’oro, così fanno il giro e si affollano nella banda laterale del percorso della maratona per aspettarci. Perchè Dio dice: nessuno riceverà la gloria della perfezione finale finché tutti non avranno raggiunto il traguardo. Loro non possono essere perfetti senza di noi.

Quindi, corri la corsa, combatti con perseveranza nella fede, nell’amore e nell’ubbidienza. Lavora per adempiere al Grande Mandato e raggiungere tutti coloro che non sono ancora stati raggiunti, sapendo che la grande nuvola di testimoni non potrà essere perfezionata fino a che la chiesa sulla terra non raggiunga la propria postazione sul traguardo. Quando tutti i corridori saranno sulla linea, la gioia di ciascuno sarà grande, in quanto verremo glorificati tutti insieme in un grande coronamento del regno.

Ciò che preme sin dall’inizio è un indescrivibile atto divino di resurrezione, restaurazione e glorificazione di tutti i santi, che avverà solo quando l’ultimo taglierà il traguardo. Quindi deponi i pesi e i peccati e CORRI!

La seconda motivazione della corsa è…

2. GUARDARE IN ALTO VERSO GESU’

Deve essere molto semplice ascoltare il comando “corri la corsa! combatti la battaglia!” concludere ubbidendo a quel comando, terminare la corsa e ricevere la gloria, se tutto dipendesse da noi. E’ un grande errore. Noi siamo responsabili di ubbidire. Lo scrittore vuole incoraggiarci a guardare verso Gesù. Verso 2: “fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta”

Reputo Gesù l’autore e il perfezionatore della nostra fede, e lo ha fatto in tre modi:

-Ha gettato le fondamenta della nostra fede dall’inizio alla fine. Ne è stato l’autore soffrendo la croce e disprezzando la vergogna; ha perfezionato sedendosi alla destra del trono di Dio, trionfante (v.2; cf. 2:10). La nostra redenzione, le fondamenta della nostra fede, sono complete.

-Ha presentato un modello perfetto di fede dall’inizio alla fine. Ha confidato in suo Padre dall’inizio alla fine della sua corsa sulla terra.

-È il donatore e il sostenitore della nostra fede dall’inizio alla fine.

Ebrei 13:21, “Dio vi renda perfetti in ogni bene, affinché facciate la sua volontà, e operi in voi ciò che è gradito davanti a lui, per mezzo di Gesù Cristo” e Ebrei 11:6: “senza fede è impossibile piacere a Dio”. Quindi il Dio che ha cominciato un opera buona in noi e anche in grado di completarla attraverso Gesù Cristo, l’autore e compitore della nostra fede.

Non credere che finire la corsa contribuirà ad alimentare la tua gloria. Noi corriamo nelle forze che Dio ci fornisce affinché in ogni cosa sia glorificato Dio per mezzo di Gesù Cristo (1pietro4:11). Corri tenendo lo sguardo su Gesù, confida in Lui e corri!

Il motivo finale è…

3. GUARDARE ALLA GIOIA DINANZI.

Quando puntiamo il nostro sguardo su Gesù, ciò che quasi immediatamente ci balza agli occhi, in accordo al verso 2, è che il suo lavoro di autore e compitore della nostra redenzione era sostenuto dalla gioia che gli era posta dinnanzi.

Verso 2: “fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta. Per la gioia che gli era posta dinanzi egli sopportò la croce, disprezzando l’infamia, e si è seduto alla destra del trono di Dio.”

Ciò che Dio vuole che noi facciamo, quando puntiamo il nostro sguardo su Gesù , è essere come Lui. Ha sofferto la croce per la gioia che gli era posta dinnanzi. Noi dobbiamo soffrire le difficoltà della nostra maratona di fede per la gioia che ci è posta dinnanzi.

UN ILLUSTRAZIONE SUL COME FUNZIONA

Concludo con una semplice illustrazione.

Ebrei 10:34-36, “34 Infatti, voi simpatizzaste con i carcerati e accettaste con gioia [nota la parola!] la ruberia dei vostri beni [questo è come Gesù che ha sofferto la croce, e come una lunga corsa in salita con 40 gradi] , sapendo di possedere una ricchezza migliore e duratura”

La chiave è rinunciare ai pesi, quale l’amore per i beni materiali, e correre attraverso le esperienze di vita difficili. La chiave di una chiesa di 120 anni che incalza con coraggio, forza e speranza è di avere gli occhi ben fissati sulla gioia indescrivibile e duratura posta al traguardo.

La gioia di tutti i santi resuscitati e glorificati con noi in un grande coronamento del regno; la gioia della fede e di una santità perfezionata dal lavoro di Gesù; la gioia di essere con Gesù, la persona più grande dell’universo.

Lasciarci correre la corsa e combattere la battaglia della fede è per Dio una dimostrazione di fedeltà. Egli porterà a compimento il suo piano di salvezza nelle nostre vite.

John Piper is founder and teacher of desiringGod.org and chancellor of Bethlehem College & Seminary. For 33 years, he served as pastor of Bethlehem Baptist Church, Minneapolis, Minnesota. He is author of more than 50 books, including Reading the Bible Supernaturally.